lunedì 11 maggio 2009

Giuseppe Mazzini: «La Fidanzata Ligure» (I, 2 - 1828)

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Vol. I, capp. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26.

II.
LA FIDANZATA LIGURE
OSSIA USI, COSTUMANZE, E CARATTERI DEI POPOLI DELLA RIVIERA
AI NOSTRI TEMPI.

Nuovo Romanzo dell’Autore della Sibilla Odaleta.

Edizione Nazionale: Volume I, pp. 25-28. Apparve inizialmente anonimo in Indicatore Genovese, n. 1, del 10 maggio 1828.

Gualtiero Scott pinse i costumi degli Scozzesi, e piacque utilmente, perché la Scozia, posta sotto l’influenza di singolari cause morali e fisiche, presenta un quadro, in cui grandeggiano le virtú, e i robusti delitti che accompagnano i popoli fluttuanti fra la nativa ferocia, e la novella civiltà. In Italia, la Corsica, e la Sardegna offrirebbero tuttora un campo fecondo a chi volesse ritrarre gli uomini, com’escono a un dipresso dalle mani della natura.

Ma poiché somiglianza di vicende, bisogni uniformi, e comunicazioni abituali tra popoli, indebolirono l’indole primitiva delle nazioni, la riviera Genovese non somministra singolarità d’usi, e costumi, che valga a far materia d’un romanzo, dove il genio non sappia trarre partito dalle poche diversità, figlie dell’antica forma di reggimento, e dal mare, che le bagna. Né seppe trarlo l’autore della Fidanzata, il quale descrisse, come esclusivamente Liguri, caratteri, ed abitudini di tutti i tempi, e luoghi, dacché v’han dappertutto onesti commercianti, albergatrici ciarliere, e stravaganti fanciulle.

Gl’intoppi, che la gelosia d’una donna, nomata appena, frappone tra i due fidanzati, formano una orditura priva d’incitamento che la novità versa pur sempre nell’animo di chi legge, e senza l’utile d’un fine morale. Del resto, nessuna originalità di caratteri, del che fan fede, tra gli altri, l’Erasmo, tolto di peso dalla Prateria di Cooper, e l’Ida, il cui modello sta nella Chiara dell’Acque di S. Ronano. Lo stile, malgrado i frequenti sali, e alcune reminiscenze dello Sterne, procede in generale freddo, e negletto. Il Romanzo intero, tranne il delirio d’Ida, e pochi altri squarci che parlano al cuore, non varca i confini del mediocre.


NOTE, COMMENTI E APPARATI

(Fra parentesi tonde le note originali di Mazzini,
quadre quelle del Blogger.
Si rinvia invece all’Edizione Nazionale
per le note e le introduzioni dei Curatori.

Le illustrazioni al testo sono attinte liberamente dalla Rete.
Verranno soppresse in caso di contestazione degli aventi diritto)

L’Autore del romanzo recensito dal giovane Mazzini, indicato non con il suo nome ma come autore di un precedente romanzo, La Sibilla Odaleta, si chiamava Carlo Varese (1793-1866). Sia “La Fidanzata Ligure” che “La Sibilla Odaleta” si possono scaricare da Google Libri. La “Fidanzata” ebbe anche una lunga recensione, stroncatoria, sulla Antologia, anno 1828, tomo XXXI, fascicolo di luglio n. 91 , pp. 115-128 a firma K. K. Y., che dovrebbe essere del Tommasèo che tenne conto della recensione già fatta dal Mazzini (cfr. p. 115). A prescindere dal valore letterario dei romanzi di Carlo Varese, morto nel 1866, scopriamo che il suo nome ricorre nella letteratura sull’antisemitismo. Nel suo romanzo, che fu alquanto popolare ma che oggi non si trova più menzionato neppure nel Dizionario Bompiani, si faceva riferimento agli “omicidi rituali” praticati dagli ebrei. Contro la sua opera e la sua memoria è scattata la censura ebraica ed è cosa che fa riflettere, imponendo perlomeno una revisione del giudizio critico stratificatosi nel tempo. Si veda al riguardo questa pagina, nel contesto di un convegno sull’«Olocausto» tenutosi nel 1999 e dove fin dalla notte dei tempi, pare di capire, tutti stavano a preparare la Shoah. Il romanzo di Carlo Varese è del 1827!

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